30 November 2005

Dallo Stato di diritto allo Stato d'eccezione


La personalizzazione è la parola chiave del nuovo millennio.
Questo fenomeno non è passato inosservato ai veri protagonisti della rivoluzione in atto, ovvero agli spettautori del cyberspazio (mi scuso con Mezza per essermi appropriata della sua terminologia), dediti alla fabbricazione di un sapere e di un'informazione che parte dal basso. Il palinsesto "fai da te" e la vittoria di spazi ad personam sono le tendenze del momento.
In un certo senso, l'abbattimento dei vertici e la creazione di luoghi separati sembrano proporre una versione moderna del vecchio Stato di diritto. Finalmente dopo anni alle dipendenze del Welfare State, l'emancipazione del ruolo individuale pare sia tornata alla ribalta.
Uso il verbo "parere" per due motivi. In primo luogo, l'istituzione della singolarità va di pari passo con la formazione dello Stato moderno. I diritti dell'individuo sono una conquista della dimensione statuale. Per cui lo Stato sociale, che ha limitato la sfera del singolo mettendola al servizio della collettività, ha serbato nella sua struttura il nocciolo duro del diritto.
Ma uno Stato senza regole, subordinato alla personalizzazione, non può esistere. Se nella peggiore delle ipotesi si forma uno Stato senza diritto, allora è sicuramente uno Stato d'eccezione. La sua eccezionalità sta nel fatto che tutti fanno quello che vogliono, cioè l'eccezione diventa la regola e il più forte prende il sopravvento. Non bisogna guardare lontano per rintracciare un caso emblematico di Stato "fantasma". L'ultima copertura della "Salva Previti" è il prototipo della legge ad personam.
A prescindere dalla parentesi istituzionale, il quid del discorso è sempre lo stesso. L'individualismo lasciato in balia di se stesso è un'arma a doppio taglio.
Si prenda per esempio il caso della televisione. Il palinsesto personalizzato rappresenta una forma di riscatto rispetto alle vecchie gerarchie del sapere. Rischia, però, di fabbricare una conoscenza sterile rispetto alla complessità di un confronto e di una condivisione.
Contro il nuovo spregiudicato laissez faire, si attendono la rinascita e lo svecchiamento delle moderne forme di Stato. Infatti, esauritasi la parabola dello Stato nazione, ogni singola organizzazione a vocazione collettiva assume la sua funzione.
L'incitamento di Mezza verso una riqualificazione professionale del servizio pubblico va in questa direzione.
Solo la presenza di guide accorte può evitare la figura spaventosa dell'individuo libero, ma ignorante.

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